Se i congressi sono veri ci si scontra e i confronti possono essere anche duri

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Sui congressi che si sono fatti hanno votato circa 320mila iscritti. Alla fine il numero crescerà ma di poco: potremo arrivare a 330 mila iscritti che hanno votato al congresso. Nell’ultimo congresso fatto, nel 2009 votarono 420mila iscritti. Abbiamo avuto un numero di iscritti che è cresciuto nelle ultime settimane anche perché partivamo da un numero particolarmente basso, circa 240mila iscritti. Un numero basso che si giustifica dal fatto che si è cominciato molto tardi con la campagna di tesseramento: oggi abbiamo oltre 600mila iscritti, che sono molti di meno rispetto a quando si svolse l’altro congresso, quando ne avevamo circa 800mila.

C’è stata una partecipazione democratica importante: in 88 congressi provinciali abbiamo rinnovato il 95% dei segretari provinciali (tra i quali 15 donne) e l’età media dei nuovi eletti è bassa. Mancano all’appello le federazioni provinciali di Brescia, Versilia, Perugia, Roma, Lecce, Crotone, Parma, Teramo, nelle quali saranno necessari dei ballottaggi, mentre a Caserta si voterà il 10 novembre.

 Sul rispetto delle norme statutarie vogliamo andare fino in fondo. In molte situazioni i congressi si sono svolti senza particolari problemi, in particolare in Lombardia ed Emilia Romagna, in altri casi invece abbiamo avuto segnalazioni di situazioni abnormi. Per quel che mi riguarda abbiamo dato indicazione sia alla commissione di garanzia che del congresso di procedere con un rigore assoluto. Ogni qual volta si accerti l’esistenza di violazione di principi statutari e regolamentari, le commissioni potranno sospendere, annullare i congressi e sanzionare chi ha violato lo statuto.

Intendiamo procedere in assoluta trasparenza rispetto a fenomeni che fanno male al partito.

Non è facile ricondurre l’appartenenza dei segretari provinciali appena eletti con i candidati al congresso nazionale. Da questo momento si apre piuttosto una seconda fase congressuale che porterà alle primarie dell’8 dicembre. Il 24 novembre si terrà la Convenzione nazionale, a Roma, per decidere chi, tra i quattro candidati alla segreteria e secondo lo Statuto del PD, potrà partecipare alla fase finale del congresso, ovvero le primarie dell’8 dicembre.

 Capisco che in Italia i congressi non li faccia quasi nessuno, e che tutte le energie investite in quello del PD possano sembrare enormi, ma non ci rassegniamo all’idea di una democrazia che vive di parlamento, che il parlamento vive di partiti e che i partiti di congressi. E se i congressi sono veri ci si scontra e ci sono confronti anche duri.

Detto questo, mentre facciamo il congresso ci occupiamo anche di altre partite, compresa quella fiscale in cui siamo impegnati in parlamento.