Nella relazione alla direzione nazionale del Pd, Guglielmo Epifani sottolinea la necessità di non logorare il Governo affinché si rafforzi l’impegno principalmente su cinque punti: scuola, investimenti, ammortizzatori sociali, esodati, riforma del patto di stabilità dei comuni.
“Il governo è chiamato a operare nella situazione in cui il lieve miglioramento di alcuni indicatori economici non deve far pensare che le conseguenze di una crisi come questa possano svanire rapidamente. Questa situazione richiede che il governo possa procedere senza logoramenti e fibrillazioni, per compiere scelte più efficaci. Per noi quelle da affrontare in autunno sono su temi precisi: scuola, investimenti produttivi, ammortizzatori sociali, esodati, riforma del patto di stabilità dei comuni. Su Iva e Imu cerchiamo soluzioni logiche e compatibili, e bisogna metter mano a una assenza decennale di politica industriale. Questo è ciò che noi vogliamo fare e lo diciamo con chiarezza al Paese”. Il segretario democratico indica le priorità del Partito Democratico nella sua relazione durante la direzione nazionale, e sul governo continua: “il centrodestra si trova a un bivio: concorrere a un obiettivo di cambiamento o far prevalere logiche e interessi di parte. E’ una questione su cui il Paese non ammette esitazioni”.
Sulla sentenza della Cassazione, il segretario del Pd ribadisce che ogni cittadino è uguale dinanzi la legge.
“Abbiamo aspettato la sentenza della Cassazione senza speculazioni di parte. Abbiamo detto poi con onestà tutte le cose che andavano dette: le sentenze si rispettano e si applicano; va affermata la difesa del principio di legalità per cui i cittadini sono tutti uguali davanti alla legge e ognuno soggiace alla legge. Principi ovvi e conosciuti, alla base di tutte le Costituzioni liberaldemocratiche. Per questo non si può contrapporre la legittimazione data dalla rappresentanza politica al principio di legalità, e così superare il rispetto che si deve alla divisione dei poteri. La logica del tanto peggio, tanto meglio è destinata solo a peggiorare il clima e a deteriorare un profilo di confronto politico e civile. Fanno parte di quella logica gli insulti, gli eccessi verbali e i toni che sono stati usati”.
Infine sul congresso, viene definita per i giorni 20 e 21 settembre la data dell’ assemblea nazionale.
“Il congresso deve aiutare a definire un progetto per l’Italia e una speranza per un Paese che l’ha persa. Confermo tutto: tempi e funzione del congresso. La commissione ha fatto uno sforzo molto serio di condivisione che consentirà di consegnare all’assemblea nazionale, convocata per il 20 e 21 settembre, le proposte di modifica delle regole congressuali”.